Emorroidi post-parto

Dolore, gonfiore, senso di pesantezza, prurito e talvolta sanguinamento: si presentano così le emorroidi post-parto. Come affrontarle

Emorroidi post-parto

È un disturbo parecchio fastidioso che può rovinare la gioia dei primi giorni col bebè. Il parto può favorirne la prima comparsa o peggiorare delle emorroidi già presenti. Con l’aiuto dell’ostetrica Monica Vitali, specialista in disfunzioni e riabilitazione del pavimento pelvico, vediamo perché si formano le emorroidi post-parto e come alleviarle.

Che cosa sono le emorroidi

Le emorroidi sono strutture nodulari-vascolari fisiologicamente presenti nel canale anale, particolarmente sensibili al tatto e di colore rosso-violaceo. Sono una normale componente anatomica dell’essere umano ed hanno un ruolo chiave nel mantenimento della continenza fecale. In condizioni normali, non provocano alcun fastidio ma, in caso di alterazioni della mucosa dell’ultimo tratto di intestino, possono andare incontro ad infiammazioni e possono causare una sindrome particolarmente dolorosa nota come malattia emorroidaria, che più comunemente è conosciuta con il solo termine di “emorroidi”.
Oltre al dolore, le emorroidi possono dare sanguinamento di colore rosso acceso dopo l’evacuazione, senso di gonfiore e pesantezza, prurito nella zona anale.

Possono essere sia esterne che interne, a seconda della posizione in cui compaiono: sono dette interne quando rimangono all’interno dello sfintere anale, mentre vengono definite esterne se fuoriescono dall’apertura anale, rendendosi visibili ad occhio nudo.

Perché la gravidanza e il parto possono favorire la comparsa delle emorroidi

Tra i periodi in cui si può andare più facilmente incontro ad emorroidi ci sono senza dubbio la gravidanza ed il puerperio. “Questo perché durante gravidanza la circolazione venosa è più difficoltosa e la parte finale dell’intestino tende ad essere spinta verso il basso, per la pressione causata dall’utero” spiega Monica Vitali. “In gravidanza, inoltre, è facile soffrire di stitichezza, in quanto le funzioni intestinali risultano rallentate, e questo può determinare un maggiore sforzo durante l’espulsione delle feci e favorire quindi un prolassamento delle emorroidi.

Anche gli ormoni possono influire, in particolare il progesterone, che causa rilassamento e quindi lassità del tono vascolare.

Alla maggior vulnerabilità della gravidanza si aggiunge il parto, che può costituire un elemento scatenante o aggravante, per la pressione verso il basso esercitata dalle spinte della fase espulsiva.  Un fattore di rischio che si può ridurre notevolmente adottando, durante il travaglio e il parto, posizioni che limitino la pressione verso il basso, ma che allo stesso tempo possano consentire una nascita fisiologica, come le posizioni carponi o sul fianco”.

Come alleviare le emorroidi dopo il parto

Di solito le emorroidi tendono a risolversi spontaneamente da 2 a 4 mesi dopo il parto. Tuttavia il dolore e il disagio che la donna prova possono influire negativamente sul suo benessere fisico, psichico, sociale, soprattutto se si considera che la neomamma si trova in una fase in cui dovrebbe avere tutte le energie per dedicarsi al suo bambino.  Per questo è importante adottare tutti gli accorgimenti per prevenirle o, una volta comparse, per alleviare e cercare di risolvere i fastidi. Ecco i rimedi più efficaci.

Trattamenti osteopatici.

Rappresentano un valido aiuto per risolvere questo disturbo, poiché si lavora sugli organi viscerali attraverso tecniche non invasive e quindi innocue sia in gravidanza che nel post parto. “Il fine di una manipolazione viscerale è quello di ripristinare sia la motilità dell’organo (ossia la possibilità dell’organo stesso di muoversi) che la mobilità (il movimento dei visceri in risposta al movimento volontario o al movimento del diaframma nella respirazione) attraverso tecniche molto dolci, applicando una forza manuale leggera che elimina le restrizioni presenti nella zona trattata” dice l’ostetrica. “In tal modo si ripristina la funzione di un organo ristabilendone il movimento caratteristico senza forzare mai la correzione, ma lasciando che sia il corpo stesso ad autocorreggersi”.

Integratori e decotti.

In associazione al trattamento osteopatico, si possono assumere anche degli integratori, ad esempio a base di piante officinali quali amamelide, mirtillo nero, castagno, sorbo e ippocastano in gemmoderivati, disponibili in formati e dosaggi sicuri per le donne in gravidanza e allattamento. Utili anche i decotti, ad esempio a base di malva.

Semicupi.

Viene spontaneo pensare che il freddo possa alleviare il dolore e il senso di peso causato dalle emorroidi. “In realtà, soluzioni come la borsa del ghiaccio potrebbero essere troppo aggressive ed aumentare la congestione” osserva Monica Vitali; “molto più delicato ed efficace fare dei semicupi con acqua tiepida, sciogliendo in una vaschetta o catino (in modo tale che la parte risulti completamente immersa) un cucchiaio di sale grosso e uno di olio di iperico, che rilassano lo sfintere anale e decongestionano la zona”.

Creme e oli.

“Esistono soluzioni in crema, o meglio ancora in supposta, a base di sostanze naturali ad effetto decongestionante ed antinfiammatorio, come amamelide, ippocastano, malva, achillea, che possono dare enorme sollievo alla patologia. Ottimi anche gli oli essenziali come la lavanda, il cipresso, il geranio e la menta i quali, opportunamente diluiti  in oli vegetali o creme, possono contribuire al decongestionamento”.

Stare di più a riposo.

Neonato permettendo, tutte le volte che si può è bene sdraiarsi, evitando di stare a lungo sedute o in piedi. Nei primi tempi può essere d’aiuto un cuscino a ciambella quando ci si siede.

Contrastare la stipsi.

È importante anche combattere la stitichezza, per evitare di sforzarsi quando si va di corpo e peggiorare la situazione.
Se non passa, sentire il medico. Se, nonostante i vari accorgimenti, il fastidio non passa, è consigliabile rivolgersi al proprio medico che, soprattutto se la neomamma allatta, saprà indicare i rimedi farmacologici più adatti per attenuare il dolore e l’infiammazione, come pomate blandamente anestetiche o farmaci da assumere per via orale a base di bioflavonoidi, che migliorano il tono venoso.

Richiedi informazioni